16/04/08


Quando devo iniziare a scrivere qualcosa ho sempre qualche difficoltà…In effetti non dovrebbe venirmi così difficile, eppure forse è proprio “l’inizio” il mio problema.
Poi una volta trovato l’incipit va via non dico liscio, ma quasi.
Vorrei non parlare di politica, vorrei scrivere di cose belle ma ancora non posso.
E più di tutto vorrei tornare indietro di qualche anno. Non per quello che è successo, ma per quello che avevo, io, e adesso non ho più.
Ci sono parole che rimangono che fanno male se rilette e non si può fare a meno di farle a volte perché è l’unica cosa che ti fa pensare di andare avanti.Suono il pianoforte da quanti tanti, diciassette. Mi avran sentito due persone, parenti/maestro esclusi.
Non lo so il perché.

A volte vorrei fare solo quello…non perché sia chissà quale pianista, ma solo perché non si sentirebbe il bisogno di dire parole inutili pur facendo qualcosa per qualcun altro.

E ora non posso.

E mi girano veramente le palle perché non è possibile che non abbia la possibilità di stare anche solo un minimo vicino alle persone…Solo un po’…quel tanto che basta a strappare un sorriso sereno, anche se solo per qualche minuto.
Su una giornata intera, volendo, non è nemmeno così poco.
Mi hanno aperto e richiuso il cuore troppe volte che forse ora ha perso di elasticità. Un palloncino pieno di elio, mi servirebbe, al posto del cuore…
chiudo con un commento a pagina 60 di un libro a me caro:
Non c’è nulla oltre a Quello avuto, come se di colpo fosse finita l’acqua in un pozzo e rimane solo il buco profondo, di quel nero assoluto che contiene un universo invisibile a noi e ad altri.



-e vederti sorridere, mi basterebbe per una vita intera...-

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